La lettera di Ermanno Redeghieri, scritta il 14 dicembre 2012 a Marco Castelli, letta da Marco durante l’ultimo saluto a Ermanno, lunedì 2 febbraio:
Ciao Marco e GRAZIE!!! Grazie davvero.
Ora sono io a doverti e doverVI ringraziare.
Siete magnifici ragazzi: con la freschezza dei vostri giovani anni avete saputo cogliere in maniera esemplare il significato più profondo della parola RESISTENZA.
“Resistere è creare e creare è resistere” dite voi, insieme ai grandi maestri del passato. Quanto è vero e quanto spesso noi adulti lo abbiamo dimenticato!
Auguro a te, caro Marco, e a voi tutti di mantenere intatti e puri questi ideali, questa grande energia creativa, e di adottare comportamenti e stili di vita coerenti, in perfetta sintonia con l’ardore che vi anima.
Anche se sarà faticoso, se vi costerà rinunce, incomprensioni e rifiuti da parte di persone del cosiddetto mondo civile, fintamente perbeniste ma in realtà quasi “cadaveri ambulanti” perché morte interiormente e perfettamente integrate in un sistema che solo a parole condannano o fingono di disprezzare.
Sappiate che dovrete remare contro corrente, risalire il grande fiume della vita per approdare alle sorgenti, ma tutti insieme ce la potremo fare: ci sarà di sprone il ricordo e l’esempio di coloro che non solo in Italia ma in tutta Europa non esitarono a mettere a rischio la loro stessa vita e a morire anche giovanissimi per restare fedeli a questi ideali.
Coraggio ragazzi: avete il compito storico di riportare a galla, rivivificandola, la grande epopea della Resistenza che 60 anni di dissipazione ed oscuramento da parte della generazione adulta – con poche eccezioni – hanno relegato nel dimenticatoio della Storia.
Sarà dura, bisognerà lavorare sodo, impegnarsi seriamente nello studio e nell’impegno sociale e politico, con una grande passione civile e culturale: tutti assieme!
“Istruitevi – ammoniva ancora Gramsci – perchè avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza.
Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza!”.
Buona notte, caro Marco: fuori sta nevicando, ed è un bel segnale di pulizia e di rinnovamento, foriero di promesse e di speranze per il futuro e, come scriveva Italo Calvino, “per l’avvenire di un mondo più libero e lieto…”